La risoluzione dei contratti pubblici

Durante l’esecuzione degli appalti possono verificarsi condizioni tali per cui le stazioni appaltanti debbano procedere con la risoluzione dei contratti pubblici.

L’art. 108 del codice contratti prevede i casi in cui le stazioni appaltanti possano risolvere i contratti.

l’art. 1453 del codice civile. Nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l’altro può’ a sua scelta chiedere l’adempimento o la risoluzione del contratto, salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno.

Pertanto la risoluzione del contratto può avvenire da parte della stazione appaltante o da parte dell’impresa.

I motivi di risoluzione dei contratti

Le stazioni appaltanti possono procedere con la risoluzione del contratto per i seguenti motivi:

il contratto ha subito una modifica sostanziale che avrebbe richiesto una nuova procedura di appalto
il contratto ha subito modificazioni di cui all’articolo 106, comma 1, lettere b) [lavori, servizi o forniture, supplementari] c) [varianti] sono state superate le soglie di cui al comma 7 del predetto articolo [ l’eventuale aumento di prezzo non eccede il 50 per cento del valore del contratto iniziale];
il contratto ha subito modificazioni di cui all’articolo 106, comma 1, lettera e) [modifiche non sostanziali], sono state superate eventuali soglie stabilite dalle stazioni appaltanti
il contratto ha subito modificazioni di cui all’articolo 106, comma 2, sono state superate le soglie di cui al medesimo comma 2, lettere a)[sotto soglia] e b) [10% del valore iniziale del contratto per i contratti di servizi e fornitura e 15% per lavori]
l’aggiudicatario si è trovato, al momento dell’aggiudicazione dell’appalto in una delle situazioni di cui all’articolo 80, comma 1, [delitti e sfruttamento minorile]
l’appalto non avrebbe dovuto essere aggiudicato in considerazione di una grave violazione degli obblighi derivanti dai trattati, come riconosciuto dalla Corte di giustizia dell’Unione europea in un procedimento ai sensi dell’articolo 258 TFUE
nei confronti dell’appaltatore:
– sia intervenuta la decadenza dell’attestazione di qualificazione
– per aver prodotto falsa documentazione o
dichiarazioni mendaci;
nei confronti dell’appaltatore sia intervenuto:
– un provvedimento definitivo che dispone l’applicazione di una o più misure di prevenzione di cui al codice delle leggi antimafia e delle relative misure di prevenzione,
– sia intervenuta sentenza di condanna passata in giudicato per i reati di cui all’articolo 80.
quando si accerta un grave inadempimento alle obbligazioni contrattuali da parte dell’appaltatore, tale da comprometterne la buona riuscita delle prestazioni
l’esecuzione delle prestazioni ritardi per negligenza dell’appaltatore rispetto alle previsioni del contratto

Come fare?

Una volta identificato il motivo per il quale si procede alla risoluzione dei contratti è necessario seguire l’iter corretto.

Risoluzione dichiarata dalla stazione appaltante

schema di iter per la risoluzione di un contratto
  • Il responsabile unico del procedimento comunica all’appaltatore la determinazione di risoluzione del contratto, e dispone che il direttore dei lavori curi la redazione dello stato di consistenza delle attività eseguite.
  • l’appaltatore deve provvedere al ripiegamento dei cantieri già allestiti, allo sgombero delle aree di lavoro e relative pertinenze nel termine assegnato dalla stessa stazione appaltante. In caso di mancato rispetto del termine assegnato, la stazione appaltante provvede d’ufficio addebitando all’appaltatore i relativi oneri e spese.
  • l’appaltatore ha diritto soltanto al pagamento delle prestazioni relative ai lavori, servizi o forniture regolarmente eseguiti, decurtato degli oneri aggiuntivi derivanti dallo scioglimento del contratto.
  • Resta fermo il diritto dell’appaltatore di agire per il risarcimento dei danni.
  • Le stazioni appaltanti hanno il diritto di valersi della cauzione, nei limiti dell’importo massimo garantito nel caso di risoluzione del contratto disposta in danno dell’esecutore

Qualora sia stato nominato, l’organo di collaudo procede a redigere:

  • lo stato di consistenza,
  • un verbale di accertamento tecnico e contabile con delle opere previste dal progetto e nelle eventuali perizie di variante

Risoluzione dichiarata dall’esecutore

L’esecutore può far valere il diritto di risoluzione del contratto qualora la stazione appaltante definisca un aumento o una diminuzione delle prestazioni superiori al quinto dell’importo del contratto alle stesse condizioni previste nel contratto originario.